giovedì 22 settembre 2011

Miss Italia, chi l’ha vista?


Il riferimento non è tanto agli impietosi dati dell’Auditel, i quali decretano il lento scivolare verso l’anonimato della manifestazione, quanto al valore in sé della manifestazione.
Miss Italia. La fascia tricolore come segno di distinzione. La dovrebbe indossare chi eccelle. Cosa rappresenta oggi quella fascia? Abbiamo bisogno di quel riferimento? No, è la mia risposta lapidaria.
Sebbene nel tempo si sia cercato di indurre lo spettatore potenziale a credere che le partecipanti a Miss Italia sarebbero state giudicate per maturità di vedute, valori, intelligenza espressa nel senso più alto del termine, la realtà ha annualmente smentito i proclami: era e resta una sfilata di bei corpi. Mentre le giovani ragazze vivono il sogno di diventare reginette del castello, tutti noi viviamo una realtà in cui la continua ricerca della bellezza è diventata un’ossessione, tanto da contagiare l’uomo, il cui aspetto è piacevole quando pulito e ordinato, poiché denotano cura della persona, ma quando esasperato trasforma la persona, donna o uomo che sia, in un sottoprodotto commerciale della cosmesi o della chirurgia plastica quando l'età decreta l'inutilità della crema anti rughe.
L’ossessiva ricerca della bellezza del corpo ha tolto valore alla grazia. Il dimostrare di eccellere in essa ridimensiona o mette in secondo piano tutto il resto, che è poi paradossalmente tutto, tutto quello che realtà conta, che non è il nostro aspetto esteriore. Una presenza piacevole sicuramente aiuta, ma con il tempo svanisce: non è un valore che puoi condividere con altri ma al contrario concima l’egocentrismo e di conseguenza non consolida i rapporti umani. La bellezza è per me da ricercare in ogni cosa che ci circonda e maggiormente nelle cose che hanno più valore, quelle risiedono dentro noi e non richiederanno mai l’intervento del chirurgo plastico.
Perché quindi cercare di promuovere e valorizzare oggi dei bei corpi tramite dei concorsi? Ha ancora senso? Non fuori dalle logiche commerciali. Il telespettatore, a dispetto della scadente qualità dei prodotti televisivi, forse perché nauseato dall’apparire o perché finalmente conscio del valore delle cose, ha scelto.
Ora che le serate del concorso sono state ridotte a due, sarà necessario ancora solo un piccolo sforzo.
Il commento più intelligente e graffiante letto sulla manifestazione non è di un’aspirante Miss, ma è scritto sulla rivista Internazionale:
  1. Sei alta 1,82 e pesi 60 chili? Nessuno è perfetto. 
  2. Se hai vinto Miss Italia nel mondo, impara almeno a dire «grazie». 
  3. No, la fascia non ti renderà automaticamente sindaco della tua città. 
  4. Esercitati a ridere quando vorresti piangere e a piangere quando vorresti ridere. 
  5. Alla pace nel mondo non ci crede più nessuno: scegli un paese africano a caso e fanne il tuo personale progetto umanitario. 
  6. Miss Eleganza in Gambissima 2011 è solo un modo più carino per dirti che hai perso.
Miss Italia? Chi l’ha vista?

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