giovedì 22 settembre 2011

Miss Italia, chi l’ha vista?


Il riferimento non è tanto agli impietosi dati dell’Auditel, i quali decretano il lento scivolare verso l’anonimato della manifestazione, quanto al valore in sé della manifestazione.
Miss Italia. La fascia tricolore come segno di distinzione. La dovrebbe indossare chi eccelle. Cosa rappresenta oggi quella fascia? Abbiamo bisogno di quel riferimento? No, è la mia risposta lapidaria.
Sebbene nel tempo si sia cercato di indurre lo spettatore potenziale a credere che le partecipanti a Miss Italia sarebbero state giudicate per maturità di vedute, valori, intelligenza espressa nel senso più alto del termine, la realtà ha annualmente smentito i proclami: era e resta una sfilata di bei corpi. Mentre le giovani ragazze vivono il sogno di diventare reginette del castello, tutti noi viviamo una realtà in cui la continua ricerca della bellezza è diventata un’ossessione, tanto da contagiare l’uomo, il cui aspetto è piacevole quando pulito e ordinato, poiché denotano cura della persona, ma quando esasperato trasforma la persona, donna o uomo che sia, in un sottoprodotto commerciale della cosmesi o della chirurgia plastica quando l'età decreta l'inutilità della crema anti rughe.
L’ossessiva ricerca della bellezza del corpo ha tolto valore alla grazia. Il dimostrare di eccellere in essa ridimensiona o mette in secondo piano tutto il resto, che è poi paradossalmente tutto, tutto quello che realtà conta, che non è il nostro aspetto esteriore. Una presenza piacevole sicuramente aiuta, ma con il tempo svanisce: non è un valore che puoi condividere con altri ma al contrario concima l’egocentrismo e di conseguenza non consolida i rapporti umani. La bellezza è per me da ricercare in ogni cosa che ci circonda e maggiormente nelle cose che hanno più valore, quelle risiedono dentro noi e non richiederanno mai l’intervento del chirurgo plastico.
Perché quindi cercare di promuovere e valorizzare oggi dei bei corpi tramite dei concorsi? Ha ancora senso? Non fuori dalle logiche commerciali. Il telespettatore, a dispetto della scadente qualità dei prodotti televisivi, forse perché nauseato dall’apparire o perché finalmente conscio del valore delle cose, ha scelto.
Ora che le serate del concorso sono state ridotte a due, sarà necessario ancora solo un piccolo sforzo.
Il commento più intelligente e graffiante letto sulla manifestazione non è di un’aspirante Miss, ma è scritto sulla rivista Internazionale:
  1. Sei alta 1,82 e pesi 60 chili? Nessuno è perfetto. 
  2. Se hai vinto Miss Italia nel mondo, impara almeno a dire «grazie». 
  3. No, la fascia non ti renderà automaticamente sindaco della tua città. 
  4. Esercitati a ridere quando vorresti piangere e a piangere quando vorresti ridere. 
  5. Alla pace nel mondo non ci crede più nessuno: scegli un paese africano a caso e fanne il tuo personale progetto umanitario. 
  6. Miss Eleganza in Gambissima 2011 è solo un modo più carino per dirti che hai perso.
Miss Italia? Chi l’ha vista?

Quarta giornata del campionato di Serie A, il commento

Novara - Inter 3:1
Il Novara vince meritatamente contro una squadra in caduta libera, guidata male dal proprio tecnico e gestita peggio dalla dirigenza.


Cesena - Lazio 1:2
Nonostante gli sforzi profusi dai cesenati i valori in campo hanno scolpito il punteggio. La Lazio ritrova una vittoria meritata. Purtroppo la rosa a disposizione di Reja, per la qualità della panchina, non potrà garantire continuità di rendimento, ma il campionato dei biancocelesti sarà di primo piano, sempre che i tifosi strumentalizzati e strumentalizzabili non decidano di remare contro una società che ogni anno sta apparecchiando pranzi di nozze con i fichi secchi.


Chievo - Napoli 1:0
Mi ha lasciato perplesso in largo turnover voluto da Mazzarri. Se il tecnico toscano aveva previsto una giornata che non avrebbe allungato la classifica e preventivato una possibile sconfitta pur di far riposare i suoi “uomini forti”, allora può lasciare il calcio per il broker. La partita contro un Chievo ordinato, volenteroso e attento, è la prima dimostrazione di quanto anticipato sul blog: la panchina dei partenopei si è allungata, ma la qualità è scarsa. Santana, Pandev, Dzemaili, Mascara & Co. tutti insieme non vagolo uno tra Lavezzi e Cavani. Meglio che la società scelga un obiettivo chiaro e punti su quello. Consiglieri a Mazzarri di sfruttare la falsa partenza delle milanesi e giocarsi tutto sul campionato: all in! Questa mano è stata persa da principianti però credere di affascinare l’Europa che conta e lottare tutte le giornate di campionato porterà solo a delusioni. Il Napoli non è assolutamente attrezzato per vincere nell’Europa dei grandi ma può raggiungere e il vertice della Serie A e restarci. L’alternativa sarebbe disperdere le energie, trovarsi inevitabilmente fuori dalla Champions League e non aver accumulato punti di vantaggio sulle altre pretendenti allo scudetto, che quando supereranno il periodo nero degli infortuni guadagneranno punti. Il risultato finale sarebbe dilapidare entusiasmo e la convinzione che a Napoli si possa vincere qualcosa di importante, con la conseguente partenza di qualche campione. È vero, lo straordinario pubblico di Napoli merita di assistere a grandi gare in Champions League, ma il prezzo da pagare potrebbe essere troppo alto: meglio parlare onestamente e mantenere un profilo basso.


Fiorentina - Parma 3-0
Fiorentina ordinata, che beneficia della grande prestazione di Vargas, esterno offensivo eccellente, e Jovetic, uno dei pochi poeti di calcio.


Genoa - Catania 3-0
Preziosi ha dimostrato ancora una volta di avere l’occhio lungo. Man mano che il gioco viene assimilato gli interpreti rendo quanto preventivato. Palacio ha dimostrato di valere tre volte Zarate. Branca e Moratti avranno capito che “chi risparmia, spreca”? Tenete d’occhio Jorquera, Veloso e Constant.


Juventus - Bologna 1-1
Ingenua l’espulsione di Vucinic. Pirlo ancora decisivo. Buono il contributo dalla panchina. La difesa non mi sembra per nulla solida. In questo momento le idee di Conte valgono più del contributo di alcuni giocatori: da una parte è un buon segno, dall’altra questo dovrebbe far riflettere il tecnico bianconero sulle difficoltà che troverà alla prima difficoltà nel gestire una rosa così ampia. Potenzialmente la situazione è pericolosa. È facile acquistare pagando a prezzo pieno, il difficile è vendere creando plusvalenze e con quei denari comprare in saldo. Attendo comunque la Juventus alla prova del nove, cioè il primo incontro con una squadra vera.


Lecce - Atalanta 1-2
Che bella realtà quella orobica! Bravo Colantuono. Consigli, si sta dimostrando sicuro, Denis sta trovando regolarità nelle realizzazioni e la convinzione nei propri mezzi. Moralez è un giocatore vero, di livello, acquistato per aiutare la squadra nell’impresa di risalire la classifica. Ottimo in queste prime giornate. Buono anche il contributo di Schelotto e Padoin.


Milan - Udinese 1-1
Previsioni confermate. Il centrocampo del Milan balla la rumba preso in mezzo dai cursori bianconeri. Asamoah e Isla su tutti. Il più grande problema dei rossoneri mi sembra essere lo scarso dinamismo di attacco e centrocampo. Sarà colpa l’età? Probabile. Sarà colpa della preparazione? Lo si scoprirà più avanti. Un altro problema irrisolto è quello del esterno sinistro di difesa. Aspettando Taiwo, Zambrotta e Antonini hanno dimostrato tutti i loro limiti: senza benzina e aggrappato con le unghia alla’esperienza il primo, involuto il secondo. L’impressione è stata che se solo l’Udinese avesse creduto di più nella vittoria, avrebbe potuto coglierla. Purtroppo per i friulani diversi uomini a centrocampo non hanno ancora la migliore condizione o erano reduci da infortuni. Pato si è infortunato nuovamente. Mi chiedo se valga la pena aspettare un giocatore che non riesce ad emergere e che ha dimostrato una fragilità muscolare degna di Owen, stella cometa del calcio mondiale.


Palermo - Cagliari 3-2
Il Palermo ha troppa qualità per l’onesto e volenteroso Cagliari. Mangia è un motivatore oltre che un buon tecnico con idee chiare. Pretende attenzione e il calo di concentrazione che stava per far rientrare in partita il Cagliari non gli sarà piaciuto. Zamparini probabilmente ha pescato altri jolly. Siamo sicuri voglia vendere ora che incassa milioni di euro per ogni giocatore venduto?


Roma – Siena
Spero la Roma vinca, non per veder penalizzato il Siena ma perché significherebbe che la squadra sta digerendo idee tattiche nuove, permettendo così al campionato di arricchirsi non di polemiche ma di gioco. Luis Enrique non sarà un tecnico affermato, avrà commesso tanti errori, ma sbaglia con la sua testa e partita dopo partita migliora il suo lavoro. Voglio spendere questa volta una lode a favore di Totti. È vero che la sua popolarità è al tempo stesso un vantaggio e un limite, per sé e per la società, ed è vero che la gestione della sua carriera è complessa in un contesto l’attuale a Roma, visto che giocatore e dirigenza difendevano ognuno il proprio orticello, ma arrivati al punto del non ritorno, il giocatore si è dimostrato uomo intelligente, sostenendo il progetto e dando il suo contributo nel compattare l’ambiente. Non conosco i risvolti della pax romana ma mi sembra indubbio che se arriveranno dei risultati sarà anche merito suo.

mercoledì 21 settembre 2011

mercoledì 21 settembre 2011, la battuta del giorno


Gasperini ufficialmente licenziato. E ora via… verso la prossima decisione sbagliata!

Chi è causa del suo mal cacci l’allenatore.

Il tifoso nerazzurro cerca di trovare un lato positivo nelle prestazioni della sua squadra: in serie B l’abbonamento costa di meno.



Grazie Gasperini! Ti siamo molto grati!
Hai fatto giocare all'Inter le cinque più belle partite degli ultimi sei anni.
Sarai sempre nei nostri cuori, così come Orrico.

La citazione: la TV

"La tv non è una finestra sul mondo. 
È solo una finestra sul mercato".

Antonio Ricci, autore televisivo e produttore televisivo italiano

"L'inciso di Walter"

Milan - Udinese

La vedo molto nera per il Milan, soprattutto se dovesse veramente ripresentare il centrocampo delle cariatidi. Lo penso già da parecchio tempo, il Milan per far bene deve liberarsi di Seedorf e Gattuso una volta per tutte. Fin quando ci saranno loro, gli altri non giocheranno mai.

In questa fase della stagione non c'è neanche Ibrahimovic a rimediare agli errori di centrocampo e difesa.


Poi dico [..] in casa con l'Udinese a cosa ci servno tre difensori in panchina e El Shaarawy in tribuna?

Taiwo è spacciano per guarito, ma per me è ancora infortunato. Quello che probabilmente Allegri presenterà è un centrocampo alla camomilla. Poi non si lamentassero se ne beccano altri tre.

Spero Allegri non faccia l'errore di spostare Thiago Silva a centrocampo, perchè altrimenti avremmo due problemi: centrocampo peggiore e difesa sguarnita. Thiago Silva non ha il passo, né la cognizione del centrocampista di ruolo.
Lui è un eccellente centrale di difesa, probabilmente il numero uno in questo momento.
Lo stesso errore fu commesso con Franco Baresi nel periodo di oscurantismo milanista: venne spostato a centrocampo ed esposto a molte brutte figure. Niente esperimenti!
Allegri sta dimostrando di avere le idee ben poco chiare negli ultimi tempi. La Società deve piuttosto cercare di prendere qualche centrocampista di ruolo svincolato ancora sul mercato. Qualcosa c'è, soprattutto in Inghilterra.

Walter

Quarta giornata del campionato di Serie A, Milan - Udinese, analisi pre partita


Il Milan si appresta a giocare contro una delle squadre più in forma del momento. Personalmente penso che condizione e gioco dei friulani siano inferiori solo a quelli del Napoli.

La partita per i colori rossoneri "la vedo male" [..] e non per colpa dell'antenna.


La squadra di Allegri dovrebbe temere dell'udinese:
  1. la velocità di Torje e Di Natale, anche se la presenza di Tiago Silva dovrebbe dare alla difesa la stabilità necessaria per leggere correttamente i movimenti senza palla e contenere in parte velocità e vivacità degli attaccanti bianconeri;
  2. la posizione di Isla, che schierato in mezzo al campo, contro Van Bommel e Seedorf, ha la capacità di tagliare in due centrocampo e difesa rossonera: la contromossa che Allegri dovrebbe pensare è quella di non schierare contemporaneamente i due validi ma lenti giocatori; 
  3. gli esterni dell'Udinese: nello specifico più Armero di Basta, sempre che il recupero di Asamoah non permetta a Isla di giocare esterno destro: mentre Zambrotta sarà chiamato a mettere in campo la sua esperienza per il puro contenimento, da Abate si chiede di contrastare il più forte laterale sinistro della passata stagione e dare vita a un duello sportivo davvero molto interessante.

Punti deboli degli ospiti. L'Udinese non ha il ritmo di gara che il Napoli mantiene per novanta minuti e la difesa a tre mi sembra più che preforabile.


Ai rossoneri serve una vittoria. Per raggiungere questo risultato servirà una buona gara, non solo mantenere le distanze tra i reparti e giocare ordinati. Servirà una grande prestazione di Pato, che potrebbe e dovrebbe esaltarsi in questo moemento. Servirebbe anche un po' di fortuna, magari che Seedorf esca dal campo dopo trenta esaltanti minuti - il suo limite di condizione - per un innocuo pestone. 

Chiosa su Pato. Potenzialmente è un giocatore unico. Con l'attuale struttura fisica assomiglia molto a Ronaldo, quello vero: l'unico altro giocatore la mondo capace di fare il gol che il papero ha segnato contro il Barcellona durante il match di Champions League. Il giocatore deve crede di più nei suoi mezzi e soprattutto non deve assentarsi dalla gara: deve entrare nel gioco, giocare la palla, giocarla e ancora giocarla, prendendosi delle responsabilità. Pato deve dimostrare di essere cresciuto e di saper guidare il Milan. Quest'anno deve essere il suo anno, non si può sempre attendere la sua definitiva consacrazione quale Campione.

Punti deboli dei padroni di casa. Il centrocampo rossonero è indubbiamente lento e può essere superato facilmente da Armero e Isla. L'Udinese ha perso Inler, un ottimo centrocampista, ma Badu ha le qualità per sostenere la regia di Pinzi. Saranno questi uomini con il ritmo gara che vorranno impostare che possono mettere in grande difficoltà il Milan. Il secondo punto debole del Milan è la fascia sinistra: se Guidolin schierasse centralmente un mediano e permettesse a Isla di giocare esterno, potrebbe mettere in grande difficoltà Zambrotta e servire assist preziosi dal fondo per Di Natale e i centrocampisti accorrenti.

Moratti, Branca, Ausilio e il triangolo delle Bermuda



Filmografia, veri o presunti tali scoop giornalistici, scomparse misteriose, articoli scritti ad arte per attirare i curiosi, racconti di piloti: tutto è servito per alimentare il mito del triangolo delle Bermuda, un tratto di mare a sud est della Florida. Un mito ieri, ora una leggenda sbiadita.
Ma dove media e fantasia hanno fallito, il presidente Moratti, i suoi collaboratori Branca e Ausilio, hanno avuto successo, riuscendo a far sparire qualcosa: l'Inter.



La squadra nerazzurra osservata a Novara non è una squadra.

I giocatori sono apparsi smarriti e svuotati, con poche idee, confuse. "Gasperini non ha in mano la squadra" tuonavano dalla tribuna. Probabilmente é vero, ma questa non è la squadra di Gasperini, né la squadra per Gasperini. La domanda corretta da porsi è: "Chi ha scelto questo tecnico? Chi, dopo questa decisione, ha valutato la rosa a disposizione e non ha inserito le pedine necessarie nello scacchiere nerazzurro?" Con i soli pedoni a difendere il Re, per continuare la metafora, lo scacco è a poche mosse.

La verità è che l’Inter è tornata la solita Inter, squadra che vive sulle intuizioni dei suoi vertici. Per la serie: “La risposta è dentro di te, però è sbagliata”. Questa dirigenza purtroppo è incapace di dar vita a un progetto a largo respiro e farlo crescere nei modi e tempi necessari.

Questa Inter è stata prima svuotata delle energie emotive e fisiche dalla gestione Mourinho, poi indebolita dalla scelta presidenziale di essere oltremodo riconoscente con giocatori a fine carriera, infine non si è pianificata la costruzione di una nuova Inter investendo su giocatori veramente validi e non su mezze figure. Il risultato è questo: una squadra composta da giovani spesati e senza la necessaria qualità e uomini a fine corsa, senza la reale volontà di rimettersi in gioco, sostenendo il progetto dell’allenatore.

Errore gravi sono stati fatti nella costruzione della squadra, nella sua conduzione societaria, nella scelta del tecnico e nell’esautorarlo al primo errore mezzo stampa. Infine le scelte tecniche di Gasperini, la sua testardaggine o la poca esperienza nella gestione di una squadra di alto livello come l’Inter, hanno spinto al di là del limite ciò che era pericolosamente in bilico. Troppi errori. Troppa approssimazione. Il re nudo, di nuovo.

Purtroppo sarà il solo Gasperini a pagare le conseguenze di errori non solo suoi. Questa squadra farà ancora tanta fatica se l’intento sarà quello di trovare un nuovo motivatore. È necessario capire onestamente i limiti fisici e tattici di questa squadra e permettergli di esprimersi al trotto, per raggiungere traguardi minimi, mentre si dovrebbe lavorare da subito a un profondo rinnovamento, che deve riguardare tutti i dirigenti che hanno dimostrato la lungimiranza di un muflone. Tra questi il primo è proprio il Presidente, ma purtroppo per i tifosi dell’Inter, penso sia impossibile che Massimo Moratti si esoneri, d’altronde lui Recoba lo avrebbe sempre messo in campo.



Chiosa. In questo momento Moratti medita sul da farsi: ovvero sfoglia la margherita dei successori di Gasperini. Il vero smacco sarebbe vedere Ranieri sedersi sulla panchina interista, quella panchina che fu di Mourinho. Personalmente consiglierei Orrico come traghettatore, in attesa di Pioli. Successivamente adotterei la soluzione interna Beppe Baresi. Per ritrovare l'Inter - quella vera - non penso sia necessario ritoccare la rosa, Castagnois, Obi e Alvarez possono portare l'eredità di Macellari, Gresko e Rambert.

lunedì 19 settembre 2011

lunedì 19 settembre 2011, la battuta del giorno

Dopo la partenza di Eto'o e 
l'impossibiltà di schierare Forlan in Champions League, 
altra grana per la squadra di Moratti:
Madame Tussauds rivuole Cambiasso.

(cit. da http://interistiorg.wordpress.com/)








Allegri, dopo la sconfitta per 3 a 1 subita a Napoli: 
"Abbiamo fatto una buona gara"
L'allenatore rossonero in stato confusionale si riferiva evidentemente
all'ultima partita di briscola chiamata vinta con Filippo Galli 
ai danni di Tavana, Fiori e Tognaccini.



Sono lucciole o lanterne?


Sono bastate due giornate di campionato per ascoltare i clacson suonare per la gioia a Napoli e provincia. A Torino si mantiene un profilo più basso, ma solo perché società e tifosi sono rimasti scottati dalle ultime due stagioni. L'andamento dei partenopei è invece un crescendo.
Tutti i pronostici sulla superiorità del calcio milanese sono stati clamorosi abbagli?



Che il Napoli fosse competitivo era acclarato. La differenza l'ha fatta fin'ora la capacità di essere già in forma a questo punto della stagione. Ma è un reale vantaggio? Il Napoli ha costruito la rosa attuale con la consapevolezza che il gioco di Mazzarri è tanto pratico quanto dispendioso. Sono stati acquistati Dzemaili, Santana e Pandev proprio per avere ricambi di qualità per Lavezzi, Hamsik e Cavani. Personalmente spero che questa tesi iniziale sia confermata poi sul campo: significherebbe che il campionato di Serie A si è arricchito con la conferma di una protagonista e l'innalzamento della qualità farebbe bene a tutto il movimento calcistico nazionale. Nutro però delle perplessità sulla bontà di quanto pensato. Santana a Firenze ha fondamentalmente deluso le aspettative e l'impatto che può avere in una gara iniziata dal primo minuto non mi sembra rilevante. Replicare dicendo che può essere un innesto per la partita in corso non giustifica l'idea di dare un ricambio ai campioni azzurri: quello di cui il Napoli ha bisogno è un giocatore di personalità che incida tanto sulla fase offensiva che su quella difensiva della partita e possa portare un contributo concreto, per gare intere, togliendo minuti veri a Lavezzi. Un discorso simile può essere fatto per Pandev, con l'aggravante che Pandev è stato acquistato quale attaccante, cioè - per essere "spicci" - per portare un contributo di reti significativo. La domande che mi sono posto sono: "Cavani segnerà così regolarmente per tutto l'anno? Nel caso in cui il suo contributo fosse minore o nullo per infortunio, chi garantirà l'applicazione tattica e la finalizzazione?" Pandev non ha ancora il ritmo partita che altri giocatori del Napoli hanno nelle gambe, ma la cosa più preoccupante è che non potrà garantire le realizzazioni di Cavani. Dzemaili, ha il passo di Hamsik? La sua capacità di inserimento e la precisione al tiro? Di certo non dovrà giocare al posto di Cavani. Può garantire gli assist di Lavezzi? Ha la capacità di tagliare in due le difese avversarie con un'accelerazione come l'argentino? Credo di no. Ha la sua forza fisica? Neanche. Lo vedo piuttosto come un buon regista offensivo, ma che difficilmente si adatterà al modo di giocare di Mazzarri.
L'entusiasmo è quindi un carburante ottimo, ma che brucia velocemente quando viene a mancare la sostanza. Come giocherebbe il Milan con i sostituti di Boateng, Ibrahimovic e Robinho? Male. E l'Inter senza Chivu, Maicon e Thiago Motta? Peggio, perchè Gasperini è stato esautorato prima di cominciare. Ma la risposta a questa domanda l'abbiamo già avuta. Queste squadre vivono ora le loro grandi difficoltà e peggio difficilmente potranno fare. Il lavoro fatto dal Napoli in sede di calciomercato è stato molto celebrato, io penso non sia così buono cono è stato dipinto: il vero "colpo" è stata l'acquisto di Inler. Lo svizzero è il vero valore aggiunto della squadra di Mazzarri ed è lì che il tecnico toscano dovrà concentrare il suo lavoro, "deresponsabilizzando" il trio offensivo delle meraviglie e costruire una squadra in grado di "giocare" meno di rimessa, ma ragionando di più, sfruttando le caratteristiche dell'ottimo acquisto. In questo modo i Napoli garantirebbe alle proprie prestazioni molta più continuità. Non facciamo ci ingannare: la corsa è lunga e quello che oggi brilla potrebbe perdere luminosità con l'appannamento della fatica.

Mazzarri, presentando la gara giocata domenica sera contro il Milan, ha dichiarato che i giocatori acquistati per il reparto offensivo hanno caratteristiche diverse dagli attuali titolari e che li utilizzerà a seconda degli avversari. Personalmente interpreto questa frase come un'ammissione di debolezza. Un giocatore, se è valido, è in grado di fare la differenza sempre. Deve fare la differenza sempre, quando è chiamato in causa. L'allenatore partenopeo di adozione invece ben sa che un conto sarà giocare con i suoi campioni e un altro con Pandev, Dzemaili e Santana in campo. La Champions League toglierà energie mentali e fisiche. Penso sia giusto fare un bilancio del campionato del Napoli dopo che il girone di qualificazione alla fase successiva alla Champions League sarà terminato.

Cosa penso della Juventus? Il discorso è diverso. Questa è una squadra che sarà chiamata a scalare montagne e per ora ha scavallato collinette.

Terza giornata del campionato di Serie A, Napoli - Milan 3:1


Purtroppo non ho visto la partita e per questo devo ringraziare il mio caro amico interista Vito, il quale prima mi invita a cena con la promessa di vedere la partita in programma nel posticipo e poi non trova il decoder per il televisore nuovo! Lo giustifico. Forse aveva la testa ancora alle Maldive, da dove è tornato dal viaggio di nozze meno di una settimana fa. Vito, sei un caro amico! Mi hai risparmiato la sconfitta del Milan! Grazie.
Penso i rossoneri abbiano perso la partita per colpa di questo imprevito con il decoder perchè ogni volta che io e Vito vediamo la partita insieme - ultimi derby inclusi - il Milan vince. Inesorabilmente. Per la sua frustrazione.

Sgombrato il campo dalle amenità, faccio una considerazione su l'unica cosa che posso commentare e che ho evinto leggendo commenti e cronache delle gara: ritmo partita e gambe.





Il Napoli ha meritato la vittoria. Mazzarri è ha lavorato molto bene così come la società, a parte gli show gratuiti del Presidente De Laurentis.
La squadra partenopea reagisce, controlla il ritmo gare e la partita. Alza il ritmo al momento giusto e affonda i suoi attacci con grande pericolosità. L'abilità realizzativa di Cavani, il grande spirito di sacrificio dei tutti, punte incluse, e la spinta straordinaria che nasce da sostegno dei tifosi fanno la differenza.

Non amo parlare dell'operato degli arbitri anche se da più parti si è invocato un metro di giudizio meno condizionato dal pubblico di casa. Il Napoli è oggi una società "importante", il San Paolo mette semrpre una certa pressione ed è assolutamente nella norma condurre una gara in modo "casalingo" i ncerte circostanze, ma ciò avviene anche a San Siro o all'Olimpico di Roma.

In questo momento il Napoli - insieme all'Udinese - è la squadra di Serie A più in forma. Merito agli azzurri e avanti con la prossima partita.

La lentezza del Milan non penso sia riconducibile dall'età dei calciatori poiché in sei mesi le loro performance non possono cambiare dall'essere quelle dei campioni d'Italia in quelle di una squadra senza ritmo e con un'autonomia di quaranta minuti. Il Milan ha giocato velocemente quando poteva rilanciava il gioco su Ibrahimovic, quando gli esterni hanno corso bene, quando le mezz'ali riuscivano a fare pressione costante sul centrocampo avversario e con i loro inserimenti sostenevano il gioco offensivo. Il Milan ha giocato velocemente sopratutto quando Boateng - con la sua fisicità - ribaltava le azioni allungando le squadre avversarie e quando Robinho con il suo movimento permetteva alla squadra di appoggiare il gioco sul lato debole della squadra aversaria: questo quindi non è il Milan, ma una squadra in piena emergenza, con tanti infortunati, che ha fatto una preparazione per arrivare alla fine del campionato "con gamba" e che sta giocando contro chi invece prova un'andatura da sprinter a inizio campionanto cercando di "strappare", usando un gergo ciclistico, o contro chi ha finalizzato la preparazione per dare il meglio durante il girone di qualificazione di Champions League.

A questa considerazione aggiungiamo che il solo Ibrahimovic ha rappresentato l'anno scorso più del è 50% dell'intero reparto offensivo del Milan. I rossoneri torneranno a giocare come l'anno scorso quando rientreranno i primi giocatori dagli infortuni. Oggi la squadra di Allegri non ha le gambe per giocare novanta minuti contro il Napoli. A dire il vero non ha le gambe per giocare novanta minuti contro nessuno, ma si può vincere una partita anche giocando quarantacinque o sessanta minuti, se nel resto del tempo non subisci reti per deconcentrazione e riesci a mantenere il controllo della palla, possibilmente nella metà campo avversaria. Qui entrano in gioco le prestazioni dei centrocampisti rossoneri, che per condizione, qualità e numero a causa degli infortuni, non ancora in grado di tenere alto il ritmo giocando una partita ogni tre giorni.

Il Milan troverà tra breve nell'Udinese un ostacolo ancora più grande: fisicamente i bianconeri sono pronti e i giocatori esterni hanno qualità ancora maggiore rispetto a quelli del Napoli. La gara che vedrà contrapposti la squadra più all'avanguardia d'Italia, l'Udinese, al Milan è fondamentale per morale, convinzione e classifica. Il Milan deve confidare nel ritorno di Ibrahimovic e in una sua grande performance. Allegri deve inoltre dare una bella sveglia a tutti; l'allenatore dovrebbe riuscire a vedere negli occhi dei suoi giocatori più convinzione e voglia di vincere.

Inutile iniziare a pensare ora al calciomercato di Gennaio. Anche se più testate giornalistiche chiameranno l'arrivo di Montolivo a Gennaio per sanare i rossoneri, penso che agli stessi serva più un giocatore con le caratteristiche di Lassana Diarra del Real Madrid. Piuttosto che concentrare le energie estive su Fabregas, fossi stato in Galliani averei fatto di tutto per vestire di rossonero Arteta, giocatore chiamato a sostituire il catalano sulla sponda biancorossa di Londra.

I rosoneri non devono demotivarsi. Al contrario è necessario andare avanti, per forza. Avanti con fiducia.

Di seguito le dichiarazioni di giocatori e tecnici riportate sul sito ufficiale dei rossoneri www.acmilan.com:

MASSIMILIANO ALLEGRI
"Abbiamo fatto bene sino al secondo gol del Napoli. Sapevamo che avrebbero fatto una partita del genere, dovevamo gestirla meglio. Dovevamo essere più cattivi, siamo stati lenti. Abbiamo preso 7 gol in dieci giorni, è ovvio che dobbiamo migliorare, ma dobbiamo stare sereni, perché la squadra nonostante le evidenti difficoltà ha fatto bene. Credo che l'arbitro sia stato molto bravo. Se il fallo di mano di Cannavaro c'era e non l'ha visto, ha fatto bene a non fischiarlo. E' stata una serata sfortunata. Faremo bene con questo gruppo con Udinese e Cesena, anche se non recupereremo nessun giocatore. El Shaarawy è entrato con il piglio giusto, ha fatto bene, ma deve entrare nei ritmi della Serie A che sono diversi dalla B".

MAURO TASSOTTI

"Abbiamo fatto una buona partita nel primo tempo, ben giocato. Alla fine del primo tempo credo che il risultato fosse ingiusto. Nel secondo poi loro hanno giocato molto bene e si sono resi pericolosi in contropiede e ci hanno fatto male proprio in questo frangente. Abbiamo commesso alcuni errori e siamo stati puniti. Gli inserimenti di Aquilani erano cercati. Abbiamo provato a trovare soluzioni anche con Nocerino, ma abbiamo terminato il primo tempo sotto e nel secondo sono stati più bravi di noi. Certo, prendiamo troppi gol: se vogliamo tornare a vincere tante partite, dobbiamo tornare a non prendere gol. E' difficile venire a giocare su questo campo, il Napoli è un avversario ostico, è una realtà del nostro campionato".

CLARENCE SEEDORF

"Abbiamo cercato di recuperare, ma non ci siamo riusciti. Dobbiamo fare i complimenti al Napoli per la vittoria. Ma andiamo avanti, c'è ancora tanta strada da fare, siamo solo alla seconda partita. Certo, dispiace perdere punti, soprattutto all'inizio, ma la squadra ha fatto una bella gara. Peccato che il  pareggio del Napoli sia arrivato subito. Loro hanno un'arma fantastica: il contropiede e in contropiede hanno trovato il secondo gol. Abbiamo provato e spinto, il risultato non è arrivato e non dobbiamo abbatterci per questo. Mercoledì ci aspetta un'altra squadra molto impegnativa".

ALESSANDRO NESTA

“Il Napoli ha sfruttato ogni occasione che ha avuto al 100%, anche in modo fortunoso. Abbiamo molti giocatori fuori per infortunio, non abbiamo molti ricambi e ora stiamo un po’ soffrendo; dobbiamo recuperare giocatori. Se torniamo quelli dell’anno scorso possiamo battere chiunque. Sette gol subiti in tre partite comunque sono troppi. Quella di mercoledì contro l’Udinese sarà una partita importante.”

CHRISTIAN ABBIATI

“Non è una sconfitta importante perché siamo solo alla seconda partita del campionato, ma ci deve far riflettere, dobbiamo subito rimetterci in corsa. Abbiamo subito un pareggio immediato nel quale forse sono stati un po’ più fortunati di noi, anche se non credo alla fortuna e alla sfortuna. Abbiamo concesso il secondo gol troppo facilmente, ma poi abbiamo avuto le occasioni per il pareggio. In occasione del secondo gol Cavani ha calciato bene, forte e preciso; quando prendi gol sul primo palo, poi, per me è sempre colpa del portiere. Mercoledì vincere diventa importante soprattutto per il morale dell’ambiente.”

MASSIMILIANO ALLEGRI (in conferenza stampa)

"Abbiamo subito il loro contropiede, che è nelle loro caratteristiche, dovevamo impedirglielo. Abbiamo commesso errori, li abbiamo pagati a caro prezzo, ma sono contento di chi è sceso in campo stasera, perché ha fatto bene. Avevamo impostato la partita cercando di impedire i loro contropiedi e dovevamo andarci ad assicurare la fase difensiva, abbiamo sbagliato e siamo stati puniti.
Il possesso palla del Milan è stato schiacchiante, abbiamo fatto la partita, ma questo è un aspetto che non conta oggi e non contava martedì in Champions.
Non possiamo prendere tutti questi gol: il primo è stato fortuito, nel terzo è stato davvero bravo Cavani, il secondo è arrivato, invece, perché abbiamo concesso un contropiede e non dovevamo, perché il Napoli non aspettava altro".

giovedì 15 settembre 2011

Champions League, Fase a gironi, Inter - Trazbonspor 0:1


L'Inter di Moratti rimedia la terza sconfitta di altrettante partite ufficiali, perdendo in casa contro la modesta compagine turca del Trazbonspor, dopo le sconfitte a ritroso contro il Palermo nel campionato di Serie A e contro i rossoneri del A.C. Milan a Pechino durante la finale che metteva in palio la Supercoppa Italiana.
La squadra allenata da Gasperini gioca senza mordente ed entusiasmo e pur creando molte occasioni da rete non finalizza il lavoro di costruzione. Non basta il cambio di modulo del tecnico a consegnare le chiavi del gioco ai nerazzurri. Dopo le quattro reti incassate contro il Palermo a causa di un centrocampo incapace di filtrare il gioco e proteggere la difesa, il tecnico decide - dopo che il Presidente Massimo Moratti gli ha messo pressione invocando un cambio tattico e tecnico - di passare a una difesa a quattro e riportare Snijder a ridosso delle punte. I finalizzatori del gioco hanno avuto modo di provare alcune soluzioni ma la mancanza di convinzione e l'imprecisione hanno permesso al match di restare in equilibrio fino al gol inatteso degli ospiti che sfruttano un'indecisione della difesa.
Il problema sembra proprio essere la poca convinzione nella strada intrapresa dall'area tecnica, quasi si rincorrino i fantasmi di Mourinho e i fasti raggiunti due stagioni orsono.
A questo punto della stagione l'Inter non ha ancora un'identità precisa e molti giocatori sono fuori forma, altri invece sono probabilmente arrivati al termine della loro carriera ad alti livelli. Tutte queste componenti, unite a un mercato al risparmio fatto di giocatori non all'altezza portano la squadra di Moratti a ridosso del precipizio della sfiducia. In tutta questa confusione e mancanza di risultati risuona rumoroso il silenzio dei dirigenti neroazzurri, completamente assenti nel momento del bisogno. Una squadra e una società in questo momento in assoluto imbarazzo.
Cosa farà il Presidente? Darà altro tempo al tecnico? I giocatori concederanno fiducia al tecnico rendendosi disponibili al sacrificio per seguire nuove idee tattiche? Il livello dei nuovi arrivati è davvero così mediocre? Sabato sere la Serie A darà parte di queste risposte facendo giocare una contro l'altra le due squadre italiane con più problemi, l'Inte e la Roma, in un match dai risvolti psicologici, oltre che di classifica, molto interessanti.

Moratti Inter Milan tackles the third defeat in as many competitive matches, losing at home against a modest team of Turkish Trazbonspor, back after defeats against Palermo in Serie A and against the Rossoneri of AC Milan to Beijing during Italian Super Cup final.
The team coached by Gasperini play without biting and enthusiasm and creating many scoring chances but did not finalize the construction work. Not just the change of form of the technician to hand the keys of the game to Inter. After the four goals against Palermo cashed because of a midfield unable to filter the game and protecting the defense, the coach decides - after President Massimo Moratti has put pressure calling for a tactical and technical change - to move to a back four defense and put Snijder behind the forwards. The finalizers of the game have got to try some solutions but lack of conviction and the imprecision allowed the match to stay in balance until the goal of the unexpected guests who take advantage of the indecision defense.
The problem seems to be the lack of conviction in the path taken from the technical, almost chase the ghost of Mourinho two seasons ago and achieved glory.
At this point in the season, Inter did not have a clear identity, and many players are out of shape, others are likely to come to the end of their careers at high levels. All of these components, combined with savings made to a market of players not up to bring the team close to the precipice of Moratti's confidence. In all this confusion and lack of results echoes the silence of the leaders neroazzurri noisy, missing altogether in times of need. A team and a company at this time in absolute embarrassment.
What will the President? Give more time to coach? I trust the players making themselves available to sacrifice for the technical follow new tactical ideas? The level of newcomers is really so poor? Saturday evening's Serie A will of these answers doing playing against each other the two Italian teams with more problems, the Integra and Rome, in a match from the psychological aspects, as well as charts, very interesting.


Walter Bonatti, esploratore italiano




Una foto di Walter Bonatti, esploratore e giornalista italiano, alpinista che scalò la cima himalayana del K2. Bonatti è venuto a mancare all'affetto dei suoi cari nella notte tra il 13 e il 14 settembre 2011 all'età di 81 anni. Lo sport è anche esplorazione dei propri limiti, prima di quelli esterni. Lo sport è ancora una volta metafora di vita. Grazie Walter.

A photo of Walter Bonatti, an Italian explorer and journalist, mountaineer who climbed the Himalayan peak of K2. Bonatti failed affection of his loved ones during the night between 13 and 14 September 2011 at the age of 81 years. The sport is also exploring its limits, before the outer ones. The sport is once again a metaphor for life. Thanks Walter.

Une photo de Walter Bonatti, un journaliste italien et explorateur, alpiniste qui gravit le sommet himalayen du K2. Bonatti échoué affection de ses proches durant la nuit entre 13 et 14 Septembre 2011 à l'âge de 81 ans. Le sport est aussi explorer ses limites, avant de les extérieures. Le sport est encore une fois une métaphore de la vie. Merci Walter.

沃尔特Bonatti,登山照片谁爬上喜马拉雅山K2峰,一名意大利记者和探险家。 Bonatti未能在13至2011年9月14日晚上81的他的亲人的感情。这项运动也在探索它的极限,在外部的。这项运动是再次对生活的隐喻。感谢沃尔特


mercoledì 14 settembre 2011

Champions League, Fase a gironi, Barça - Milan 2:2

Nel commentare la partita forse andrò contro corrente, ma tant'è...
La prima cosa che mi sento di sottolineare è il grande atteggiamento del Milan! La conduzione della gara è stata eccellente. Ottimo Allegri: davvero un ottimo tecnico.
Il Milan non si piange addosso, ma le premesse avrebbero giustificato del pessimismo latente, una sorta di rassegnazione alla lotta per il secondo posto nel girone di Champions League. Invece, la mentalità è quella giusta.
Iniziamo a descrivere l'ambiente: si gioca al Camp Nou contro la squadra più forte al mondo, ove neanche il Real Madrid di Mourinho e Cristiano Ronaldo hanno subito lezioni di calcio con bacchettate sulle orecchie, senza che le ripetizioni abbiano sortito effetto; i rossoneri si avvicinano alla gara sapendo di non poter contare su pieno contributo di Ibrahimovic, Robinho, Taiwo, Flamini, e l'esperienza di Gattuso e Inzaghi. Boateng gioca solo mezz'ora, in campo c'è Nocerino, volenteroso e abile guerriero, senza però grande esperienza internazionale, Cassano, il quale sta giocando oltre il suo limite di condizione, Nesta che viene da un periodo difficile. Il Milan in generale non è atleticamente al massimo della forma, e si vede.
Pronti, via. Pato illumina la notte di Champions League con un gol mostruoso per pensiero, tecnica, velocità, esecuzione. Sfida da solo tutta la difesa del Barça colpendola a freddo. Vendendolo una, due, cinque, dieci volte, sembra di osservare il gesto tecnico più facile del mondo, solo perché è reso tale dalla grandezza della giocata e dalla naturalezza con la quale è eseguita.
La parte eccellente è rappresentata dalla compattezza dalla squadra. Nessun nervosismo. Pochi falli. Il comandante ha ordinato di non girare a vuoto inseguendo la palla e coprire le linee di passaggio con attenzione, disciplina e calma. Questa la fase difensiva. Davanti si sarebbe dovuto appoggiare il gioco su Seedorf e Cassano per provare a lanciare Pato nell'uno contro tutti. 
Il Milan gioca conscio dei proprio limiti, della differenza delle caratteristiche in campo, ma anche con il blasone che la sua maglia riveste.
Abate, Nesta e Thiago Silva interpretano la partita in modo eccellente e difendono molto bene. I loro gesti in campo, i loro interventi dimostrano sicurezza e presenza. Messi sfugge a tutti una sola volta, perché è veloce, troppo veloce quando è lanciato verso la rete, è tecnico, forte, è il numero uno, è Messi. Facile per Pedro insaccare a porta vuota, mentre alle sue spalle Zambrotta pensa al perché non l'ha seguito anche se la palla pareva recuperata dai compagni di reparto. I punti deboli del Milan sono due: l'incapacità di Cassano e Seedorf di tenere viva la palle per impostare la fase offensiva e i limiti di Ambrosini che rispetto a Boateng non ha la tecnica e la forza per difendere il pallone e rilanciare l'azione. Proprio il barese e il capitano sono a mio parere i peggiori tra i rossoneri. Seedorf invece giocato trenta minuti di alto livello, per poi spegnersi a causa della limitata autonomia atletica.
Nel secondo tempo un fallo ingenuo di Cassano sull'uomo nero Busquets, quello del lavoro sporco, a volte molto sporco, permette a Villa di mostrare alla platea come si disegna nel cielo una linea imprendibile, che parte dal prato verde esterno all'area di rigore e finisce sotto l'angolo retto della porta avversaria. Due a uno. La partita sembra segnata, il Milan da qualche cenno di sconforto. Solo Abate e Noicerio, straordinario corridore, hanno un moto di orgoglio nel finale e provano con la loro energia a spingere la squadra in avanti. Proprio da una iniziativa di Nocerio nel recupero nasce il contrasto che porta il Milan a giocare l'ultimo pallone nell'area di rigore del Barça. Ancelotti da studio profetizza. Seedoft batte il calcio d'angolo alto e testo. Thiago Silva si auto incorona Re dell'aria e sovrasta tre azulgrana, colpendo di testa e spingendo la palla in rete alle spalle di Valdes. È pareggio. Un pari che conferma la bontà del lavoro svolto, che dona morale e ricarica di energia una squadra tecnicamente forse non all’altezza delle migliori in Europa, ma che con l’intensità e l’applicazione può far male. Un pari che vale una vittoria.